Colombo e gli uomini al seguito, convinti di essere giunti nelle Indie, cercavano soprattutto oro e spezie aromatiche.
Nel Nuovo Mondo trovarono prodotti che si sarebbero rivelati altrettanto preziosi anche se, in alcuni casi, si dovettero attendere secoli per cogliere appieno il valore di queste scoperte.
Patata visto come frutto del diavolo, perché cresceva sotto terra, questo tubero venne inizialmente utilizzato soltanto per sfamare i carcerati.
Mais chiamato anche granturco per sottolineare l’origine esotica. Con turco si indicava ciò che era straniero.
Cacao con i semi di questa pianta i sacerdoti Maya e Aztechi preparavano il chocolait, la cioccolata, usata per le loro cerimonie rituali.
Caucciù con questa sostanza gommosa ricavata dalla pianta Hevea brasilensis, gli indigeni confezionavano le palle, con cui praticavano il gioco della pelota.
Tabacco con le foglie di questa pianta erbacea gli indigeni confezionavano una specie di sigaro, che accendevano a un’estremità per fumare. Quest’usanza fu presto imitata dai colonizzatori occidentali.