Le muse nella mitologia greca erano nove leggiadre fanciulle, figlie di Zeus e di Mnemosine (a sua volta una delle titanidi nata da Urano e Gea): Clio, Urania, Melpomene, Talia, Tersicore, Erato, Calliope, Euterpe e Polinnia.
Con il loro canto rallegravano Zeus e gli altri dèi, con le loro parole infondevano ai re la dolcezza necessaria per placare le dispute e aiutavano infine tutti quando si dedicavano al pensiero e alle arti. Non ci stupisce se dettero origine anche a almeno tre belle parole: ‘musica’, ‘museo’ e ‘mosaici’.
La musica, in latino , è “l’ (arte) delle muse”; il mosaico, in latino musaicum, è un lavoro eseguito come si fa nelle nicchie dedicate alle mese, delle grotte artificiali che i Romani costruivano nei giardini decorandole con sassi e conchiglie; e il museo? È il tempio delle muse: si chiamava infatti Mouseion, il tempio fondato ad Alessandria d’Egitto da Tolomeo per rendere omaggio alle muse.
