L’espressione “Pop Art” (abbreviazione di “popular art”) fu coniata nel 1961 dal critico inglese Lawrence Alloway per indicare un movimento artistico nato intorno al 1955.
La Pop Art nacque come reazione all’arte astratta : gli artisti pop celebravano la società dei consumi e la cultura di massa. Nei loro lavori non c’era intento dissacratorio, ironico o di denuncia, la Pop Art voleva semplicemente documentare la cultura popolare, trasformando in icone le immagini più note tra quelle proposte dai mass-media. I soggetti artistici divennero allora gli oggetti della realtà urbana e quotidiana (l’automobile, la bandiera, la bottiglia di Coca-cola…), e gli artisti adottarono come mezzi espressivi la fotografia, la serigrafia , il collage, la stampa, il cinema, i fumetti e la pubblicità. Forse il maggiore rappresentante di questo movimento principalmente americano e inglese fu Andy Warhol. Lui fondò la “Factory”, un atelier-laboratorio in cui artisti e intellettuali potevano incontrarsi per discutere, creare opere d’arte e suonare. Passarono dalla “Factory”, artisti come Jean-Michel Basquiat e Keith Haring e gruppi musicali.
Tra gli altri rappresentanti della corrente furono: Roy Lichtenstein, George Segal, Claes Oldenburg e James Rosenquist.