Diretto da Federico Fellini e vincitore di una Palma d’oro a Cannes e di un Oscar per i costumi, “La dolce vita” è uno dei film che ha immortalato la fontana di Trevi nella indimenticabile scena di Anita Ekberg che si bagna nelle sue acque.
Prima di arrivare alla stesura finale, il copione subisce numerose varianti, d’altronde questa è una caratteristica dei film di Fellini che si concede una scrittura creativa intorno ai personaggi.
Il film fu un successo economico: in quindici giorni tutte le spese di produzione furono coperte, in un mese si arrivò al miliardo e mezzo risultando per la stagione 1959-60 il film con maggior incasso dell’anno.

La vicenda narra la vita del giornalista Marcello Rubini, interpretato da Marcello Mastroianni, in sette episodi distinti sullo sfondo della Roma di fine anni Cinquanta. Suo compagno di avventure è un altro giornalista chiamato Paparazzo, insieme i due sono reporter scandalistici alla caccia di notizie su personaggi famosi.
La prima visione nazionale, avvenuta a Milano il 5 febbraio del 1960, il film fu fischiato, Fellini e Mastroianni offesi. Il giorno successivo il regista ricevette 400 telegrammi di accusa.
La dolce vita fu anche causa di due interrogazioni parlamentari rispettivamente alla Camera e al Senato, fu vietato ai minoti di 16 anni e censurato del tutto nella Spagna di Francisco Franco, dove arrivò solamnete nel 1981.
Tutte le polemiche non fecero altro che spingere il pubblico ai botteghini.