Quest’anno corre il settantesimo dalla fondazione di Casadei Sonora, l’etichetta che raccoglie circa mille brani scritti da Secondo Casadei. Ora è Riccarda, la figlia di secondo, che custodisce e racconta alle scolaresche questo pezzo di storia, , tenuto vivo da un centinaio di scuole di ballo solo in Romagna e da altrettante orchestre di liscio.
Non sono solo gli anziani a riempire balere e piste da ballo, contrariamente a quanto si potrebbe pensare ci sono tanti ragazzi a esercitarsi fra polche e mazurche, danzando sui brani che Secondo scriveva nel suo studio.
Tra manifesti e abiti di scena spicca anche il brano “Romagna Mia”, simbolo che ha venduto sei milioni di copie. Il museo ricostruisce la storia di un genere le cui origini risalgono al 1880, quando Carlo Brighi, violinista al Teatro “La Scala” di Milano, ebbe l’intuizione di velocizzare i tempi del valzer viennese.
Alla sua morte, nel 1971, toccò a Raoul gestire la banda e trasformarla in una realtà che ancor oggi continua a perpetuarsi.